Cina: classe media e operaia unite nei consumi

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Non è uno slogan voluto dal governo della Repubblica Popolare Cinese, a un vero e proprio trend socio-economico. La classe media, unita a quella operaia, è calorosamente invitata dai pianificatori sociali cinesi a consumare di più, soprattutto in prodotti e servizi dedicati al tempo libero.

Nel 2020 il dragone rosso potrà contare su 356 milioni di persone: in base alle proiezioni  la classe media crescerà dai 125 milioni del 2012 ai 356 previsti nel 2020 . Un mercato di consumatori enorme, in cui la domanda di beni e soprattutto servizi, dovrà essere soddisfatta, per sancire il primato della Cina come superpotenza mondiale.

I settori su cui il governo cinese sta puntando di più sono il turismo, che con 515 miliardi di dollari di fatturato ha contribuito al sorpasso del servizi sulla manifattura. Il settore tecnologico (alle industrie cinesi è stata data la possibilità di acquisire nei primi sei mesi dell’anno aziende tecnologiche estere per un valore di 112 miliardi).

C’è poi il settore dell’intrattenimento. Dalian Group di Wang Jianlin nel 2012 ha comprato la catena di cinema americana AMC Theatres. L’imprenditore, ex colonnello dell’esercito popolare, sta inoltre dirigendo l’espansione dei parchi di divertimento tematici praticando un marketing molto aggressivo, grazie al basso prezzo dei biglietti d’ingresso.

Non poteva mancare il gioco più “popolare” del mondo, il calcio. Zhang Jindong, imprenditore miliardario già attivo nell’industria degli elettrodomestici, ha acquisito per 700 milioni di dollari l’Inter. Il governo per il 2020 ha pianificato 50 milioni di calciatori praticanti e l’apertura di 20 mila scuole calcio nei prossimi quattro anni

Il Presidente cinese Xi Jinping sarà sicuramente bendisposto ad aprire le porte del suo paese, e le “casse statali”, agli imprenditori italiani portatori di idee e known how da acquisire e sviluppare nei settori dei servizi cinesi.

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