Internet delle cose via radio e low cost
Entro la fine del 2017 anche l’Italia entrerà nel gruppo dei Paesi che possiedono un network nazionale, dedicato alla comunicazione tra gli oggetti “intelligenti”.
Questo network è costituito da 18 paesi sparsi nel mondo, e prevede l’uso di ripetitori da pochi euro e una frequenza low cost.
La rete è una Lpwa (Low power wide area) progettata e realizzata da Sigfox (il nome proviene da signal e fox), leader mondiale nelle soluzioni di comunicazione tra gli oggetti, insieme a EI Towers, società che gestisce le torri di trasmissione televisiva e di telecomunicazioni.
Il vantaggio di questa particolare infrastruttura di rete è racchiuso soprattutto nei bassi costi e consumi: semplici trasmettitori radio, utilizzo di una banda non assegnata (gli 868 Mhz in Europa) e un modulo che permette una durata delle batterie che arriva fino a 15 anni.
La rete italiana si aggancerà ad un network in continua diffusione presente in 18 Paesi, ed in grado di far interagire ben 8 milioni di oggetti. A livello europeo Sigfox ha già portato a termine le coperture nazionali di Francia, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Spagna e Portogallo.
Inoltre è interessante notare che, il mercato italiano dell’Internet delle cose, appare come uno fra i più promettenti: secondo le proiezioni di Idc varrà circa 1 miliardo di euro nel 2018.
Questo progetto rappresenta quindi un importante “gradino evolutivo” per facilitare l’applicazione, e la relativa integrazione, dell’Internet delle cose: nelle smart city, nelle automobili, nelle nostre case, nella gestione dell’energia e nella Pubblica Amministrazione italiana.
E in tutti i processi di business associati a questo settore oramai in evoluzione permanente.
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