L’Internet delle cose incontra i Personal Robot
Cosa hanno in comune l’Internet delle cose e la robotica?
I personal robot. Parliamo di oggetti hi-tech sofisticati ed autonomi, capaci di assistere gli esseri umani, essere di compagnia e intrattenere.
Questi piccoli robot, progettati nelle forme e nel design per ispirare simpatia, si posizionano nel mercato consumer della robotica domestica.
Lo scopo è offrire alle persone dispositivi intelligenti, impostati per compiere una serie di azioni adatte alla vita quotidiana: grazie alle loro connessioni con la Rete, le app e i sensori, questi robot possono comunicare e connettersi con gli altri apparecchi della casa.
Ad esempio Zenbo, realizzato dalla Asus e presentato a giugno durante Computex (la fiera dell’elettronica di Taipei), è capace di scattare fotografie, gestire l’agenda del suo proprietario, connettersi al web e comunicare con le app Android.
Entro fine anno sarà possibile acquistarlo ad un prezzo di 540 euro, praticamente il prezzo che si paga per un elettrodomestico o per uno smartphone di fascia alta.
Per ora i personal robot possono svolgere una serie limitata di azioni, ed il loro livello di comprensione è ancora elementare.
Ma la loro intelligenza e capacità adattiva è destinata ad aumentare. Come avverrà il salto evolutivo?
Grazie all’integrazione del Deep Learning: gli algoritmi che replicando il funzionamento dei nostri neuroni, permettono di imparare dalle esperienze per accrescere la conoscenza e l’adattabilità dall’ambiente sociale circostante.
Colossi hi-tech come Google, Apple, Amazon e Facebook stanno investendo nel mercato della robotica domestica, e nel miglioramento dei personal robot, perché prevedono che questo settore porterà sul lungo periodo ritorni economici e sociali promettenti.
Le loro previsioni sembrano essere confermate dai dati diffusi dall’International Federation of Robotics, secondo cui il mercato della robotica domestica raggiungerà i 12 miliardi di dollari entro il 2018.
Nona caso anche la Sony sta puntando sulla robotica domestica. Kazuo Hirai, amministratore delegato della multinazionale nipponica, questa estate ha annunciato di voler cavalcare l’onda della robotica, come aveva già fatto quando sviluppò Aibo, il robot a forma di cagnolino.
Ve lo ricordate?
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