Pepper robot, un amico alla portata di tutti
Costa un poco di più di un i-phone 7 plus, solo che è un robot. Pepper è il piccolo umanoide ideato dall’azienda francese Aldebaran, introdotto nel mercato nipponico a giugno ed esaurito in pochi minuti dal lancio, al prezzo di 1.500 euro.
Nel design somiglia molto ai personaggi manga: grandi occhi, proporzionato, armonico e candidamente bianco. Ma l’essenzialità della sua struttura anatomica non deve trarci in inganno. Perché Pepper nasconde un accurato sistema di telecamere, sensori, accelerometri e microfoni.
Ciò che colpisce di questa “macchina”, è la sua spiccata capacità di analizzare gli input che provengono dall’ambiente esterno, e reagire con intelligenza alle informazioni raccolte ed analizzate. Infatti l’intelligenza artificiale di Pepper, gli permette di comprendere il tono della voce o l’espressione del viso di una persona, per capire le sue emozioni, aspettative e comportamenti.
Grazie anche ad un algoritmo avanzato, è capace di adattarsi con flessibilità alla situazione contingente, per interagire in modo ottimale con le persone. Queste caratteristiche lo rendono particolarmente idoneo ad usi civili e commerciali: commesso, guardiano o più semplicemente amico con cui condividere il tempo libero.
Pepper è un altro esempio dell’evoluzione della robotica, e del complesso processo di integrazione uomo-macchina, intrapreso da diversi centri di ricerca e sviluppo, fra cui l’Istituto Italiano di Tecnologia. L’IIT di Genova diretto da Roberto Cingolani, e di proprietà del Ministero dell’Economia, aveva già dato prova dell’avanzatissimo livello di know-how progettando iCub (il robot bambino) ed R1, creato da Giorgio Metta, il vicedirettore dell’IIT.
Gli americani e i giapponesi sono da sempre all’avanguardia nel settore della robotica, ma anche gli europei non sono da meno, come dimostrano i francesi con Pepper e gli italiani iCub ed R1.
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